Parte bene il 2024 in casa Sainz…Carlos senior vince la Dakar, e Carlos junior cosa farà in F1?

di Alessandro Teri

Vincere la gara più dura al mondo all’età di 61 anni si può. L’impresa è riuscita a Carlos Sainz, il pilota spagnolo, padre del corridore ferrarista, che centra un nuovo importante traguardo di una carriera formidabile vincendo ancora una volta la Dakar. Sì perchè l’iberico, quest’anno a bordo di un’Audi e-tron, era arrivato primo nello storico rally già altre 3 volte, nel 2010, 2018 e 2020, alla guida rispettivamente di Volkswagen, Peugeot e Mini. Un mito del motorsport, che nel 1990 e nel 1992 era stato capace di trionfare nel campionato mondiale rally, firmando un binomio storico con Toyota.

Una sfida tra campioni

Il deserto saudita ha perciò incoronato ancora una volta il suo re, che ha avuto la meglio sul belga Gregoire De Mevius, arrivato secondo nella classifica finale, ed il francese Sebastien Loeb, altro eroe delle corse con i suoi 9 mondiali rally vinti. Ma la cavalcata di Sainz Sr è stata inarrestabile, dopo aver preso il comando della graduatoria generale, tra le auto, già dopo la sesta tappa. Un dominio che ha avuto la sua consacrazione alla fine della dodicesima e conclusiva frazione, al traguardo della quale era atteso dal team e dalla famiglia, tra cui Carlos Jr.

Questione di famiglia

Comincia quindi nel migliore dei modi il 2024 in casa Sainz, dove la bacheca di famiglia si arricchisce di un nuovo trofeo, grazie all’ennesimo successo del capostipite. Ora potrebbe toccare al rampollo della dinastia motoristica spagnola di portare ancora più in alto il nome dei Sainz, almeno così sperano i tifosi della Ferrari. Tra non molto, esattamente il 2 marzo da Abu Dhabi, infatti partirà la nuova stagione di Formula 1, e dalle parti di Maranello intanto ferve il lavoro in vista della presentazione della nuova monoposto, fissata per il 14 febbraio. Quali saranno le potenzialità della nuova rossa lo si potrà dira solo vedendola all’opera, ma di sicuro Carlos Sainz, col suo numero 55, avrà tutta la voglia di fare ulteriormente vedere di che pasta è fatto, se è vero che buon sangue non mente.